L’ex senatore Marcello Dell’Utri ha comunicato ai pm fiorentini che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Marcello Dell’Utri è al centro delle indagini sulla possibile connessione tra le stragi mafiose del 1993 e la sua Forza Italia. Oggi martedì 18 luglio, era in programma l’interrogatorio con i pm di Firenze, ma l’ex senatore si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La perquisizione in casa
Nell’ambito dell’inchiesta sui presunti mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993, la Dia di Firenze ha deciso di perquisire la casa di Marcello Dell’Utri. A destare i primi sospetti sarebbero stati i 30 milioni ricevuti dal testamento di Silvio Berlusconi.
Durante la perquisizione, sono stati trovati all’interno della sua abitazione dei documenti riservati, che sono stati poi sequestrati per essere vagliati dalle indagini.
Marcello Dell’Utri indagato
Dell’Utri è stato quindi accusato di trasferimento fraudolento di valori e mancata comunicazione della variazione del patrimonio. Secondo i pm, l’ex senatore avrebbe “istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia“. Una tesi alquanto inverosimile, secondo il legale Francesco Centonze.
La rabbia di Marina
Le indagini sulle stragi mafiose del 1993 proseguono da quasi 30 anni, e già in due occasioni le posizioni di Berlusconi e quella di Dell’Utri sono state archiviate. La nuova indagine però sarebbe scaturita da una dichiarazione di Giuseppe Graviano, che in più occasioni avrebbe raccontato di un legame tra Berlusconi e Cosa Nostra.
Proprio la primogenita Marina Berlusconi ha scatenato tutta la sua rabbia a riguardo. In una lettera, la figlia dell’ex premier ha puntato il dito contro la Procura di Firenze: “Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai”.